25 lug - www.tanogabo.it (tanogabo) -
Amo i tuoi occhi ed essi, quasi avessero pietà, sapendo che il tuo cuore mi tortura col tuo sdegno, si son vestiti a lutto e piangon dolci lacrime, guardando il mio dolore con tanta compassione. E per essere sincero, né il primo raggiar del sole rende migliore il volto diafano dell’aurora,né la fulgida stella che annuncia la sera dà parte del suo splendore al fosco tramonto, quanto quei due occ
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amore donna poesie shakespear
09 feb - www.tanogabo.it (tanogabo) -
Eppure quest’uomo, che per tutta la vita si comportò come se non dovesse morire mai, si era preparata la tomba da qualche tempo: un sarcofago di porfido rosso fatto venire a Palermo da Cefalù dove l’aveva trovato vuoto, con le tombe che il nonno Ruggero II aveva dato a sé e ai suoi, quando vi aveva eretto quel duomo, in scioglimento d’un voto. Una specie di timpano triangolare sormonta la base a
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hohenstaufen manfredi
07 feb - www.tanogabo.it (tanogabo) -
Già quella nascita aveva messo il mondo a rumore. Veniva dopo quasi nove anni di matrimonio infecondo, e per giunta da una donna quarantenne che oggi di¬remmo matura e che per quei tempi era decisamente anziana, se non addirittura vecchia, ancor più come madre. Tanto che a tutti l’evento parve portentoso e come tale fu salutato da avversari e sostenitori dell’idea imperiale. Annuncio di sventura
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26 set - www.tanogabo.it (tanogabo) -
Occhi di donna (tre poesie di: Shakespeare, Laugier de Porchère e Dante) Amo i tuoi occhi ed essi, quasi avessero pietà, sapendo che il tuo cuore mi tortura col tuo sdegno, si son vestiti a lutto e piangon dolci lacrime, guardando il mio dolore con tanta compassione. E per essere sincero, né il primo raggiar del sole rende migliore il volto diafano dell’aurora, né la fulgida stella che annuncia
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26 feb - www.tanogabo.it (tanogabo) -
«Pagatemi queste righe a peso d’oro, non per la loro straordinaria bellezza ma perchè io stesso le devo pagare così care. Se stimo ogni stelletta dieci centesimi e un centesimo ogni profondo mormorio del mare, dieci lire il fuocherello rosso sulla cima dell’Etna e mezza lira ogni ora dell’aria balsamica – come vedete, non tengo conto né dei riflessi del mare, né delle palme, né del vecchio castel
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