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Martedì 14 Giugno 2022, Il ritrovamento avrà di sicuro una importanza significativa nell'approfondimento del percorso storico del cristianesimo e sua diffusione in Medio Oriente. Una straordinaria scoperta che significherà una tappa importante per l'accertamento storico delle fonti cristiane.
Una decina di reperti archeologici sono stati rinvenuti all’interno di una chiesa siro-ortodossa di Mosul che fu roccaforte del califfato.
Reliquie di santi cristiani e antiche pergamene sono state rivenute all’interno della chiesa che nel recente passato fu roccaforte del “califfato” islamico instaurato dal Daesh.
Si tratta di una scoperta di grande valore religioso e culturale che conferma l’antichissima presenza cristiana in Iraq e più in generale in Medio Oriente.
La notizia è stata diffusa nei giorni scorsi da Asia News per far conoscere al mondo che una decina fra reliquie appartenenti ad alcuni santi e antiche pergamene sono state rivenute all’interno della chiesa devastata dall'Isis e attualmente oggetto di restauro.
La chiesa siro-ortodossa di Mar Thomas sorge a Mosul, un tempo capitale economica e centro di scambi commerciali, che è stata roccaforte del “califfato” islamico instaurato dal Daesh.
Sei contenitori in pietra recanti scritte in aramaico e diversi manoscritti in lingua siriaca e aramaica fra i quali uno recante un’iscrizione relativa a san Teodoro, soldato romano nato nella provincia di Corum, in Turchia, nel III secolo e decapitato per la sua conversione al cristianesimo.
Inoltre, cinque reliquiari che si riferiscono a san Simone detto “lo Zelota”, apostolo del primo secolo; a Mor Gabriel vescovo di Tur Abdin (593-668); a San Simeone il Saggio (I secolo), l’anziano che avrebbe accolto fra le braccia Gesù bambino nel Tempio di Gerusalemme; a san Giovanni (Yohanan Shliha), apostolo del Messia; a Gregorio Bar Hebraeus (1226-1286), mafriano, ovvero primate regionale, della Chiesa siro-ortodossa dal 1264 al 1286, eminente scrittore, poeta e letterato redattore di varie opere teologiche cristiane, trattati di filosofia, storia e linguistica. Per i suoi contributi allo sviluppo della letteratura siriana, Gregorio Barebreo è stato acclamato uno degli scrittori siro-ortodossi più sapienti e versatili. Fra le rovine della chiesa anche pergamene scritte in siriaco, armeno e arabo avvolte e protette in bottiglie di vetro.
Parallelamente a questa importantissima scoperta nella regione torna di stringente attualità il tema dei furti e del contrabbando di antichità. È emersa di recente una rete di contatti dediti al commercio illegale di beni archeologici con epicentro nel Medio Oriente che ha visto coinvolto persino Jean-Luc Martinez, ex alto dirigente del Louvre. L’inchiesta relativa ha scoperchiato un traffico clandestino e illegale allargatosi all’ombra dei moti della Primavera araba nello scorso decennio che avrebbe alimentato e finanziario le violenze dello Stato islamico.
(editoriale)