Non solo #privacy, è una pratica tossica per come abitua a vivere le #relazioni.
L’altro sempre più calcolato, previsto, controllato… sempre meno accolto nella sua unicità e imprevedibilità. Non stupisce poi l’incapacità a riconoscere e preservare la diversità, le emozioni e l’incertezza.

«L’assenza non è forse, per chi ama, la più certa, la più efficace, la più viva, la più indistruttibile, la più fedele delle presenze?»
--[M. Proust]

#social #salutementale
@cultura
https://www.punto-informatico.it/instagram-mappa-amici-italia-come-funziona/

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      2 months ago

      @liberotoncello @cultura è nella logica di questi social. Devono inventarsi continuamente qualcosa per non fare annoiare gli iscritti, trattenere account e fare in modo che passino più tempo possibile collegati a generare dati.
      Questa app è studiata a tavolino proprio per sfruttare l’intolleranza al vuoto di cui soffrono ormai quasi tutti. I momenti in cui sei solə sono i momenti migliori per gli algoritmi che sfruttano quella vulnerabilità (hacking mentale)

      Consiglio (almeno) queste letture:

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        2 months ago

        @liberotoncello @cultura L’incapacità di sostenere il vuoto è condizione emotiva sempre più frequente, accompagnata da ansia, inautenticità, incertezza, indecisione (ruoli, professioni, coinvolgimenti affettivi…)
        Nell’assenza di una Alterità, personale o impersonale che sia, le esperienze di sé si fanno più incerte e rarefatte, si fatica a distinguere e riconoscere altre emozioni.
        Incontrare i #dispositivi e i #social in queste condizioni emotive espone a manipolazione, è qui che operano le app.