Domenica 22 Agosto 2021, Amedeo Goria ,noto personaggio televisivo, ha scritto per tantissime testate giornalistiche: Tutto Sport, Corriere della Sera, La Gazzetta del Mezzoggiorno … Approda in Tv al Tg 1, nel 1987 e da lì inizierà a condurre trasmissioni note al pubblico come: “Uno mattina Estate”, “La Domenica sportiva”, “I Mondiali di calcio”. Attore in alcuni film: “Annarè”, “Il conte di Melissa”, “L’allenatore nel pallone”. Ex marito della Giornalista Maria Teresa Rua, dalla quale ha avuto due figli, Guenda e Gian Amedeo.
Ma chi è veramente Amedeo Goria?
Ho svolto l’attività che sognavo, il giornalismo, pur essendo figlio di un medico e con tanti parenti dottori. viaggiare con la fantasia con i miei inviati speciali preferiti del tempo, negli anni 60’ e 70’, mi stimolava di più di occuparmi di medicina… abitando in Piemonte, leggevo la Stampa, La Gazzetta del Popolo, Tuttosport, e fantasticavo sulle cronache dei giornalisti, che passavano dal racconto di un delitto all’inaugurazione di una diga, all’arrivo in Italia di una Star Hollywoodiana, all’intervista di un campione sportivo.
Com’è nata la sua passione per il giornalismo ,soprattutto sportivo?
Tutto e’ nato all’eta di 12 anni. Seguivo gli avvenimenti sportivi, le partite, le gare del ciclismo, con gli immaginifici passaggi sulle strade del mio paese, Chiaverano di Ivrea, dei corridori del giro d’Italia. Siccome correvo forte, gareggiavo prima per l’atletica Ivrea e poi per il centro sportivo Fiat, nei 400 ostacoli. Ho vinto il titolo italiano UISP allievi e il titolo regionale piemontese nella stessa prova. Intanto scrivevo sulla Sentinella del Canavese, il settimanale di Ivrea. Sapevo tutto dello sport, ero una piccola enciclopedia, e grazie a Carlo Massari, esperto di bocce per la Gazzetta del Popolo, cominciai a collaborare al secondo quotidiano torinese, una volta trasferitomi per l’università, a lettere e filosofia.
Si sente più “giornalista” o più “scrittore”?
Non amo le etichette e non so fare gerarchie e anche nelle preferenze sono in difficoltà. Provo a impegnarmi per quello che faccio, sapendo di non essere né un genio né un fenomeno.
Come giornalista provo ad essere curioso, mentre il mestiere dello scrittore non posso definirlo dopo un solo libro. Mi sono cimentato anche come attore, a teatro, cinema, fiction, ringraziando davver0 tanto chi me ne ha dato l’opportunità. E a tutti consiglio di provare sempre esperienze nuove, se si può. Ogni attività che si abbraccia regala esperienza e arricchimento. Anche quelle che magari non riescono come si vorrebbe. La vita è bella, e non va buttata via…
Di cosa parla il suo romanzo: “Il Sacrificio del re”?
E’ un giallo ambientato nel mondo del calcio, a Torino, con un Presidente di un club che sparisce, più suicidi eccellenti, proteste degli ultras per foto piccanti che coinvolgono due giocatori importanti, e altri misteri e capovolgimenti di scena. Con finale a sorpresa, ovviamente per tutti noi e me stesso….
Frutto e sviluppo creato da mie faccende fantasiose accorpate da seguiti realmente accaduti.
Cosa consiglia a tutti coloro che vogliono intraprendere la carriera di “giornalista”, soprattutto in un periodo così difficile che stiamo vivendo?
Leggere, studiare, avvicinarsi a questo mestiere. Anche e grazie a siti e giornali online. Senza illusioni. Ma con passione. Cercando anche amicizie giuste e corrette.
Ufficio Stampa MP di Salvo De Vita
(editoriale)

