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Domenica 10 Febbraio 2019,
Schliemann, nell’ansia di cercare i tesori dell’antica Troia, combinò dei disastri notevoli, scoperchiando i vari strati archeologici e danneggiandoli irreparabilmente. Credette di trovare il “tesoro di Priamo” nel secondo strato (risalente ad almeno mille anni prima della presunta data della guerra), identificando in seguito la città dell’assedio con il sesto o il settimo strato (gli strati archeologici vengono numerati in ordine progressivo dal più profondo, che è anche il più antico, al più recente). Da notare che i turisti vengono spesso portati a vedere resti come la cosiddetta “tomba di Aiace”: peccato che tali reperti archeologici risalgano all’epoca romana, circa un millennio dopo Omero, e furono costruiti per far contenti i già allora numerosi viaggiatori provenienti da Roma, compresi alcuni imperatori, che restavano affascinati nello scoprire quelle che Virgilio aveva raccontato essere le “radici” degli antichi romani!